lunedì 20 maggio 2013

Come te nessuno, m'hai.


Non ho saputo meritare un posto alla tua finestra. Non ho voluto guardarti dalla strada, preferendo farmi guardare mentre mi allontanavo. E quando pensavo mi avresti chiamato a te ancora una volta, non hai più avuto la forza di pronunciare il mio nome. Così adesso cammino. Cammino da molto tempo. E se mi volto, persino la sagoma amata della nostra città provvisoria stenta a farsi riconoscere. Niente rimane dove vorresti. Nessuno, anzi.