martedì 14 aprile 2015

Un dosso


È come quando qualcuno guida e tu siedi dietro, lungo la strada placidamente arrotolata intorno alle ruote dell'auto, a un certo punto un dosso, un dosso morbido ma prepotente. Quel vuoto può essere un piccolo piacere, una carezza al basso ventre, un sorriso che non riesci a trattenere. Poi passa. Ma può essere, quel dosso, anche un buco, un buco grosso così. Un buco che se ti ci affacci, cadi dentro senza sapere se e quando arriverai da qualche parte. Ecco cosa sono il dubbio, l'egoismo, la cattiveria involontaria, i vizi: un pozzo nerissimo che sta dentro ciascuno. Quel buco terribile ha la forma e la dimensione della persona che desideri, quella della persona che non ti vuole davvero, ma non sa lasciarti andare.

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