domenica 14 agosto 2011

Mosso di sera.


Quelle che chiedono un passaggio ai bordi della strada, sono solo note a margine, chiamate a spiegare, a farci spiegare. Così mi disse mentre tenevamo entrambi un capo della stessa corda. Ci eravamo giurati che quella piccola corda sarebbe stata il nostro legame fisico, fintanto che ne fosse esistito uno e che l'avremmo tagliata non appena fosse stato opportuno, necessario. Lei diceva tante cose, esattamente come facevo io. Il più grande sacrificio reciproco era trovare la pazienza necessaria ad ascoltare l'altro prima di sommergerlo con i propri pensieri. La proibizione più dolorosa a cui amavamo sottoporci era cercare di non consumarci troppo in fretta. Consumarci a vicenda era il mestiere che avevamo sempre sognato e lo facevamo in ogni senso possibile. Tutte queste cose mi vengono in mente, mentre stringo forte il mio pezzo di quella piccola corda.

1 commento:

  1. Imbratterò anche le pareti della stanza meno impesonale di questo edificio molto più che complesso.E lo farò a sproposito,al solito.Eventi prevedibili, eppure inaspettati. E' vero. Come volersi guadagnare il ruolo da fumettista per una vignetta tra rane aggrappate a una corda mentre si danno fuoco, ed essere portati dalla corda fin qui dentro. Tutto un caso, affatto fortuito. Eppure non riesco più a impedirmi a lasciarvi qualche pezzetto di me spurio, qui e la.Nè a uscirvi.

    RispondiElimina