venerdì 28 settembre 2012

Pari e disperi.


Vorrei un panino freddo nel buio di un bar di New York, mentre fuori suonano le sirene della polizia. Vorrei una notte meno cattiva, un giorno meno prevedibile, una sigaretta senza vizio. Vorrei una birra che scivoli sul bancone, finendo nel palmo aperto della mano destra. Vorrei una biro sopra l’orecchio ed una montagna di capelli neri e ricci, un taccuino per appunti sempre pieno. Vorrei due amici a cui regalare il riposo, un letto sempre disfatto. Vorrei del vino. Caldo in tazza grande, tenerlo tra le mani mentre intorno è inverno, pieno, gelido, pesante. Vorrei un volto liscio su cui sferrare pugni con le nocche serrate. Vorrei un pavimento bianco, per vedere le gocce del sangue. Vorrei, spossato, soltanto il sonno che prende al collo le menti esasperate, i cuori stanchi, gli occhi troppo a lungo spalancati sul mondo. Vorrei ricominciare. Abbandonare. Sussurrare. Scrivere. Camminare. Vorrei non volere e invece voglio. Non è forse questo il luogo perfetto? Nell’angolo oscuro, dove la stanza sfugge alla luce artificiale? Dar voce alle dita e torpore alla bocca. Vorrei tante e troppe cose che non posso avere e molte ancora che non so descrivere, qualcuna che ho paura di chiamare per nome. Soltanto piccole frasi, belle parole, un’onda leggera che stringe gli occhi all’ora tarda. Vorrei, ma non piango. Solo perché sono grande.



7 commenti:

  1. vorrei poterti dare una di queste tante cose. perché mi piaci.

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  2. desiderare così è in fondo un inno alla vita, non so bene come, ma è una cosa positiva. se tu non volessi nulla saresti un morto col cuore pulsante di nulla e non saresti qui, e io non sarei qui con te.

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  3. I riccioli li ho io...e tanti. :)

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  4. Abbraccio
    Urge lei sctiva libro.
    Aspetto.

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